“Dare la possibilità ai cacciatori emiliano romagnoli di andare a caccia nell’Atc dove si è iscritti e consentire il superamento dei limiti comunali”.
È questo l’appello che il consigliere Pompignoli rivolge all’Ass.re regionale Mammi nel pieno della stagione venatoria 2020-2021.
La classificazione attuale dell’Emilia Romagna in zona arancione non permette l’esercizio dell’attività venatoria fuori dal proprio Comune di residenza, ad eccezione della caccia al cinghiale in braccata e/o in selezione per la quale si ritiene ammissibile che ai fini della composizione delle squadre i soggetti possano provenire da Comuni e/o regioni diverse.
“Ben venga la deroga concessa al prelievo degli ungulati” – commenta il consigliere regionale della Lega Massimiliano Pompignoli – “a condizione che lo stesso trattamento sia riservato anche alle altre forme di caccia, come quella alla fauna selvatica stanziale e/o alla migratoria. Se è vero che la caccia al cinghiale e i piani di controllo sono fondamentali per garantire il giusto equilibrio faunistico all’interno dei nostri territori e prevenire l’insorgere di danni alle colture locali, altrettanto importanti sono le modalità di caccia alle altre specie presenti nella nostra Regione.
Concedere un certo tipo di prelievo a discapito di altri non solo è ingiusto, ma è altresì discriminatorio. L’atteggiamento di chiusura nei confronti dell’attività venatoria” – chiosa Pompignoli – “è assolutamente infondato poiché non supportato da oggettive motivazioni di natura tecnica e scientifica. I nostri cacciatori svolgono infatti un’attività individuale in grandi spazi aperti, a contatto con la natura, dove il rischio di diffusione del contagio e contrazione del virus è davvero minimo”.
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