l consiglio comunale di Forlì, nella tarda serata di ieri, ha votato all’unanimità l’ordine del giorno, già discusso e approvato nei Comuni di Rocca San Casciano, Dovadola e Castrocaro, in cui si chiede “al Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e alla sua Giunta di inserire anche il tratto Forlì-Firenze della SS 67, tra cui la porzione di strada che attraversa il versante appenninico dal Comune di Dovadola al Passo del Muraglione, in una posizione di priorità nella programmazione regionale degli interventi di ammodernamento della viabilità, da realizzarsi poi in accordo con Anas, preposta alla gestione della rete viaria di interesse nazionale.”
Il testo, illustrato in aula dal proponente e capogruppo della Lega, Massimiliano Pompignoli, dopo una prima fase di dibattito, ha raccolto il consenso di tutte le forze politiche consiliari.
“Il voto di ieri rappresenta un bel segnale per la politica locale e un piccolo passo in avanti per il futuro del nostro territorio. La Strada Statale 67 (SS 67), costituisce infatti un importante arteria di collegamento tra la Romagna e la Toscana, in particolare tra il litorale adriatico e quello tirrenico. La messa in sicurezza e la riqualificazione della porzione di strada che collega il Comune di Dovadola al Passo del Muraglione, non è da considerarsi meno strategica per lo sviluppo economico e demografico della Romagna di quella ricompresa tra Ravenna e Forlì. L’esigenza di tale ammodernamento, atteso da decenni, è sentita non solo dalla popolazione di questa vallata, anche in chiave turistica, ma da tutto il mondo dell’impresa che ha bisogno, per continuare ad investire in queste zone, di infrastrutture sicure e all’avanguardia.
Con l’approvazione di questo ordine del giorno, condiviso anche dai consigli comunali di Rocca, Castrocaro e Dovadola, auspichiamo un ripensamento della Regione Emilia Romagna rispetto all’ipotesi di messa in sicurezza e riqualificazione della SS 67 nel tratto di valico appenninico, e un suo inserimento nel Prit 2025. Non si può pensare di incentivare il ripopolamento delle aree montane, concedendo contributi a pioggia per favorire il recupero del patrimonio edilizio esistente e l’insediamento di nuove imprese, se non si dotano queste zone di servizi capillari e infrastrutture viarie sicure e all’avanguardia, in grado di rispondere in maniera efficace ed efficiente alla domanda di mobilità di residenti ed imprenditori”.
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