“Tra i tanti settori penalizzati dalla macchinosa organizzazione burocratica messa in piedi per l’emergenza sanitaria c’è certamente la scuola. Riceviamo segnalazioni da famiglie legittimamente preoccupate, tra queste alcune riguardano le scuole secondarie di primo grado Anna Frank e Tito Maccio Plauto di Cesena.
Diversi studenti sarebbero a casa in quarantena perché risultati positivi o per aver avuto stretti contatti con positivi, ragion per cui i genitori avrebbero richiesto l’attivazione della DAD, che, tuttavia, sembra non possa partire perché manca il via libera dell’Ausl. L’Azienda, secondo le spiegazioni ottenute, sarebbe in affanno per cui non invierebbe alle scuole la documentazione necessaria per l’attivazione della didattica a distanza. Le scuole, a loro volta, non farebbero partire la DAD senza il certificato dell’Ausl. Un corto circuito autorizzativo che sfocia nel paradosso perché rischia di essere risolto a quarantena finita senza che gli studenti abbiano potuto svolgere le lezioni neppure a distanza, quando questa modalità dovrebbe servire a evitare di penalizzarli ulteriormente.
A due anni di distanza dall’inizio della pandemia non è accettabile che ci sia ancora questa confusione e non si diano risposte chiare e trasparenti alle famiglie. L’articolo 34 della Costituzione riguarda la scuola aperta a tutti. Un principio che non dovrebbe mai venir meno anche a fronte di una situazione scolastica nazionale che sarebbe già di per sé molto fragile e in affanno per tanti motivi, non ultimi i fenomeni della dispersione e dell’abbandono scolastico e dell’analfabetismo funzionale. Non ci resta che attendere un segnale positivo dalle scuole e dall’Asl. Sarebbe infatti inaccettabile che si perpetuassero questi disguidi nonostante il significativo cambiamento della situazione rispetto a un anno fa”.
Così in una nota il consigliere regionale Massimiliano Pompignoli e il consigliere comunale Antonella Celletti della Lega.
Social Networks