Forlì, 11 novembre
877 milioni per mettere in sicurezza prevalentemente il bacino del Reno, il Sillaro, il Santerno, l’Idice, lo Zena e il Savena.
Il primo stralcio deliberato dalla Regione e presentato al Governo per mettere in sicurezza il territorio da future alluvioni non prevede interventi specifici di vasta portata per la provincia di Forlì-Cesena, e in particolare per il fiume Montone.
“Nel piano presentato dalla Priolo non c’è traccia di casse di espansione lungo il Montone. Non è ancora partito, inoltre, l’ammodernamento dell’impianto idraulico Fontana 2 a cura del Consorzio di Bonifica”.
A metterlo in evidenza è il consigliere e candidato per Fratelli d’Italia alle prossime elezioni regionali, Massimiliano Pompignoli, all’indomani dell’evento “Missione Suolo” promosso dalla governatrice facente funzioni, Irene Priolo.
“Il grosso del piano, dal punto di vista infrastrutturale e delle risorse, incide su corsi d’acqua dell’appennino bolognese. 280 milioni sono stati infatti destinati al bacino del Reno. A dirlo è stata la stessa Priolo, che ha parlato di ‶interventi specifici su quei bacini che sono andati in difficoltà sia nel 23’ che nel 24’″, come se il Montone non fosse tra questi, e come se la Romagna, tutta, non fosse degna di piani speciali straordinari e urgenti per metterla al riparo da future alluvioni. È vero invece il contrario – attacca Pompignoli – il Montone, lo abbiamo già ribadito, è un malato grave, che merita la giusta attenzione e progetti di prevenzione del rischio idrogeologico e opere significative, da monte e a valle. Non sono più sufficienti rattoppi lungo gli argini.
È bene ricordare, infatti, che quelli finora eseguiti o in corso, sono interventi di somma urgenza per il consolidamento degli argini franati o la rimozione di legname e materiali a ridosso di abitati e infrastrutture. Ne è un esempio il cantiere ai Romiti, all’altezza di Fontana 2, dove la struttura arginale è stata rinforzata con una sotto banca esterna. Sono fermi invece i lavori proprio all’impianto idraulico di Fontana 2 a cura del Consorzio di Bonifica, che dovrebbe essere una priorità per la gestione della rete idraulica e la tenuta delle arginature”.