“La presidente del comitato vittime del fango, con la quale ho condiviso ragionamenti concreti nell’interesse esclusivo degli alluvionati, sa essere una persona ragionevole, con la quale confrontarsi in maniera seria al di là di ogni appartenenza politica.
Non è a lei e nemmeno al comitato che rivolgo la mia disapprovazione rispetto alla manifestazione di domani, bensì a quelle forze politiche e sindacali che utilizzano la piazza per ragioni elettorali, nel tentativo di accreditarsi con la città e le famiglie colpite dall’alluvione. La presidente Alessandra Bucchi sa bene che sono in corso le liquidazioni di CIS e CAS, che Figliuolo è in procinto di firmare l’ordinanza sui ristori alle imprese e che ha già firmato l’ordinanza da 234 milioni per la sicurezza idraulica dei fiumi. Sa bene che sulle donazioni è stata istituita una commissione ad hoc, che fungesse da cabina di regia per l’approvazione di un modulo condiviso che tenesse conto delle richieste dei sindacati e dei comitati di quartiere.
Lei stessa, con una delegazione delle vittime del fango, ha incontrato il sindaco e la giunta su questo tema. Se poi parliamo dei volontari che hanno rimosso fango e detriti dalle case, il ricordo e il ringraziamento va riservato a tutti coloro che hanno dato una mano, di destra, di sinistra, verdi, rossi o bianchi. C’è chi, come la CGIL, lo ha fatto facendosi riconoscere, con foto o comunicati. C’è chi, come altri, lo ha fatto in silenzio, sotto traccia. In entrambi i casi, il valore dell’operato non cambia. Su una cosa poi bisogna fare chiarezza una volta per tutte: le responsabilità e le competenze. Al comitato vittime del fango chiedo di avere bene a mente chi deve fare cosa.
La sicurezza del nostro reticolo fluviale, la prevenzione del rischio idrogeologico, la pulizia di argini e fossi: queste sono azioni che deve e doveva mettere in campo la Regione. Né il comune di Cesena, né quello di Forlì hanno competenza e margine di manovra in questi ambiti. La Bucchi questo lo sa e lo sanno i membri del comitato. Ecco perché dirottare la protesta a Forlì sui lavori di messa in sicurezza del territorio è sbagliato e strumentale. Lo facciano a Bologna, sotto la sede della Regione, a cui abbiamo sollecitato cronoprogrammi inesistenti. Troveranno il mio appoggio e la mia presenza, seppur non gradite, e la mia piena solidarietà. Gentile Presidente, io sto dalla parte dei cittadini, di chi ha dato il massimo e agito con la massima trasparenza. Le chiedo se secondo lei la Regione rientri tra questi.”
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