“Per quanto riguarda in particolare le aree interne e i Comuni montani, si palesa il rischio concreto di espropri di singole abitazioni e nuclei abitativi. Una prospettiva molto seria che mi auguro venga concordata con largo anticipo con le amministrazioni locali, i sindaci, gli imprenditori e le associazioni di categoria quando si parla di imprese e attività produttive. Non solo” – aggiunge Pompignoli – “di fronte a questa ipotesi, credo si debba ragionare caso per caso. Difficile pensare, infatti, che i permessi per la costruzione di nuove abitazioni collocate in “zone rosse” vengano improvvisamente revocati, che i lavori in corso vengano sospesi di punto in bianco o peggio ancora che grossi siti aziendali vengano delocalizzati dall’oggi al domani, senza tenere conto delle ricadute logistiche e occupazionali. Questo genere di politica rischierebbe di accelerare il fenomeno della desertificazione delle aree montane. L’auspicio, dunque, è di ragionare per singole situazioni, raccogliendo i suggerimenti e le richieste di chi vive e lavora in queste zone”.
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