“Accogliere l’appello dei Sindaci dei Comuni forlivesi e rivedere con effetto immediato il Progetto di sviluppo del sistema di soccorso pre-ospedaliero Romagna nella parte che riguarda il territorio forlivese e confermare in particolare la presenza dell’automedica Mike 42 con postazione a Meldola.”
È questo l’impegno contenuto nell’ordine del giorno depositato in Comune a Forlì e nell’interrogazione con carattere di urgenza presentata in commissione sanità dal consigliere regionale della Lega, Massimiliano Pompignoli, che anticipa anche la richiesta di audizione straordinaria della Dottoressa Francesca Bravi, nuova Direttrice Sanitaria dell’Ausl di Romagna e del Dr. Maurizio Menarini Direttore UO centrale operativa 118 ed emergenza territoriale Romagna.
“La decisione di eliminare nel territorio forlivese l’auto medica di Meldola è gravissima e non porta alcun beneficio” – esordisce Pompignoli – “qui non si tratta di farne una battaglia politica, ma di garantire il diritto alla pubblica assistenza della nostra comunità. Diritto che non ha alcun colore o tessera di partito. Non si può pensare di riorganizzare un sistema di pronto soccorso sottraendo delle risorse, umane e materiali, da un servizio e da alcuni territori per deviarle su altri.
È come spostare delle pedine in un gioco da tavolo, rischiando di fare peggio e aggravare situazioni già fragili. La sanità non si può ridurre a una semplice questione di numeri. Togliere l’automedica a Meldola o a Faenza significa incrementare il livello di rischio dell’area forlivese ed in particolare quella dei Comuni montani, che già da tempo soffrono e subiscono politiche di depauperamento dei servizi essenziali di pubblica utilità.
Ancor più grave è il fatto che i sindaci del forlivese non siano stati in alcun modo coinvolti in questa complessa operazione di riassetto dei servizi sanitari di emergenza che impatta in maniera importante sulle loro comunità e sui livelli di pubblica assistenza. Per tutte queste ragioni auspico da parte dei vertici aziendali dell’Ausl di Romagna un passo indietro e una presa di posizione netta e a favore dell’istanza avanzata in questi giorni dai 15 Sindaci del comprensorio forlivese”.