Chiunque abbia percorso almeno una volta nella vita il tratto autostradale dell’A21 Torino-Brescia nella zona del piacentino avrà potuto notare il cartellone con la scritta “Benvenuti in Emilia”, a delimitare idealmente una porzione di territorio storicamente rilevante.
E se ce ne fosse anche uno per indentificare il territorio di Romagna, di cui sempre più spesso si tende a parlare in un’ottica di area vasta e politiche comuni?
“Avviare un confronto con Società Autostrade per l’Italia al fine di poter individuare il luogo più adatto del tratto A14 ricadente in territorio Romagnolo ove poter installare cartellonistica stradale, riportando la dicitura “Benvenuti in Romagna”.
Era questo l’impegno contenuto nella risoluzione della Lega sottoscritta dal consigliere regionale Massimiliano Pompignoli che ha fatto emergere ancora una volta le fratture interne al PD romagnolo, raccogliendo il solo voto favorevole del consigliere Massimo Bulbi e quello contrario delle consigliere Lia Montalti, Nadia Rossi, Manuela Rontini e del consigliere Gianni Bessi.
“Anche altre Regioni d’Italia, immediatamente valicato il confine territoriale regionale, hanno installato cartellonistica stradale del tutto similare a quella installata nel piacentino. Sotto un profilo culturale sarebbe stato importante delineare i confini storici della Romagna installando dei cartelloni lungo il tratto autostradale della A14 che attraversa il territorio romagnolo che diano il “Benvenuto in Romagna” a turisti e viaggiatori, segnalando loro che stanno transitando nelle terre romagnole, dove storia, cultura e tradizioni si intrecciano con il buon vivere e un turismo a tutto tondo.”
“Mi sembra evidente che per la Regione e il Presidente Bonaccini ci siano figli e figliastri” – spiega Pompignoli che chiarisce un punto del dibattito: “è evidente che il concetto di Romagna non si esaurisce nell’installazione di un cartello stradale, è qualcosa di più complesso che implica la trattazione di questioni importanti come la grande rete infrastrutturale, la mobilità sostenibile, il trasporto pubblico locale, le politiche ambientali, il turismo e l’imprenditoria. Ma se su un tema così semplice, che avrebbe meritato poco più di un quarto d’ora di dibattito e un ampio consenso anche alla luce dell’esempio emiliano, il PD romagnolo si inceppa e non trova la quadra, è evidente che la volontà politica di mettere tutte le questioni regionali sullo stesso piano, al di là che siano emiliano o romagnole, manca o quantomeno emerge solo all’occorrenza.”
“Ecco allora che su questo approccio dobbiamo interrogarci bene” – conclude Pompignoli che ringrazia il consigliere Bulbi per la sua “sincera presa di posizione e il coraggio di dare voce al territorio di Romagna anche sotto questo aspetto”.