Forlì, 15 gennaio 2025
“Se le minoranze fossero capaci di leggere un bilancio, e in particolare quello forlivese degli ultimi sei anni anni, si specchierebbero in un contenitore trasparente, l’architrave per rendere questa città sempre più attraente e attrattiva. L’assessore Vittorio Cicognani è stato molto chiaro – dichiara il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Massimiliano Pompignoli, all’indomani dell’approvazione del bilancio di previsione – per il 2025 l’intenzione dell’amministrazione resta quella di non procedere ad alcun aumento tariffario e di non tagliare i servizi essenziali.
Diverso invece è l’approccio utilizzato dal Comune di Cesena.
L’assessore Acerbi ha infatti candidamente dichiarato che nel vicino capoluogo amministrato dai compagni del Pd, per il 2025 è attesa una fitta serie di rincari di rette e costi di servizi. Dai buoni pasto delle materne e delle medie ai servizi di pre e dopo scuola, ai costi per i parcheggi passando per l’addizionale Irpef, le rette dei nidi e i canoni per le palestre e gli impianti sportivi, la manovra finanziaria della giunta Lattuca è lontana anni luce dai piccati ammonimenti che i cugini forlivesi rivolgono al sindaco Zattini e all’assessore Cicognani.
Come sempre, l’ingenerosità della sinistra forlivese si somma al loro silenzio sul dibattito riguardante il futuro della nostra città e le rivendicazioni puerili del sindaco Lattuca su questura, fiera e infrastrutture. Dal capogruppo Gasperini e dai suoi compagni di partito non ho sentito una sola parola in difesa del nostro territorio e del suo sviluppo.
La Forlì del futuro, per la sinistra, è una città senza questura, senza fiera, senza aeroporto, senza facoltà di medicina, una città piegata su stessa che come unica priorità dovrebbe avere solo il ripristino del parco urbano, che pure è in corso. La Forlì che invece oggi ci consegna il sindaco Zattini è una città protesa al futuro, interconnessa con il sistema regione, una città che negli ultimi cinque anni ha affrontato a testa alta emergenze straordinarie come il covid, la guerra e l’alluvione, e che verrà ricordata per quello scatto tanto atteso, ma mai arrivato, in sessant’anni di governo della sinistra.”