Secondo i dati forniti al consigliere regionale della Lega, Massimiliano Pompignoli, dalla Direzione Generale della Conoscenza e del Lavoro della Regione Emilia Romagna e raccolti direttamente dagli enti sull’applicazione ARES (Anagrafe Regionale Edilizia Scolastica), gli edifici scolastici attualmente utilizzati nella provincia di Forlì – Cesena sono 262. Di questi, 233 sono gestiti dai Comuni e 29 dalla Provincia.
“Per 28 degli edifici scolastici in gestione alla Provincia non è stato prodotto il certificato di Attestazione della Prestazione Energetica (APE) previsto dalla normativa nazionale. Solo in un caso si è provveduto a caricarlo sull’applicazione ARES ottenendo peraltro un esito negativo. Non solo” – spiega Pompignoli – “entrando nel merito della classificazione energetica, si scopre che le 29 scuole in capo alla Provincia sono tutte in classe G, ovvero sono caratterizzate da indici elevati di consumo energetico e rendimenti assolutamente insoddisfacenti. In pratica costano all’ente decine di migliaia di euro in termini di bolletta.”
La norma nazionale, infatti, prevede che, con attestazione APE negativa, l’edificio sia considerato in classe G fino all’ottenimento della certificazione positiva.
“Un altro dato che emerge dal report fornitomi dalla Regione è il fatto che per gli edifici scolastici della Provincia non è noto se vi siano stati eseguiti accorgimenti tecnici per il contenimento dei consumi, come l’isolamento delle coperture o delle pareti esterne, i vetri doppi o l’installazione di impianti fotovoltaici.”
“Insomma, è evidente che in tutti questi anni le azioni della Provincia per contenere i consumi all’interno delle scuole di loro competenza sono state pressoché inesistenti. Non si è investito in operazioni lungimiranti di abbattimento dei costi dell’energia e si è lasciato che le aule e gli edifici del nostro territorio si caratterizzassero per ambienti dall’elevato indice di consumo energetico.”
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