Secondo Pompignoli l’abrogazione dell’art. 842 del Codice Civile, richiesta dai 5 stelle al Senato, comprometterebbe gli equilibri ecologici del territorio.
Anche la maggioranza regionale oggi in aula ha concordato sul fatto che “questa proposta non è condivisibile”. “Non si può impedire l’esercizio della caccia nei fondi agricoli aperti, perché serve alla conservazione della biodiversità e degli equilibri ecologici e riduce i danni all’agricoltura e gli incidenti stradali provocati da animali selvatici.”
Lo ha sostenuto il consigliere regionale Pompignoli oggi in aula illustrando la risoluzione della Lega, approvata anche dalla maggioranza, che chiede alla Regione di attivarsi in tutte le sedi istituzionali perché venga scongiurata l’abrogazione dell’art. 842 del Codice Civile, voluta da un disegno di legge in materia di tutela degli animali, targato Cinquestelle, in discussione al Senato.
L’abrogazione della legge, ha spiegato il consigliere, “limiterebbe notevolmente l’esercizio della caccia e comprometterebbe il complesso impianto legislativo che regola la stessa attività venatoria e la protezione della fauna selvatica. Soprattutto, in un momento come quello attuale, dove, a causa dell’interruzione e del rallentamento delle battute di caccia a causa della pandemia, si è avuta una proliferazione incontrollata di alcune specie animali selvatiche che rischia di compromettere gli equilibri ecologici oltre che aumentare a dismisura sia i danni alle attività agricole che gli incidenti stradali”.
Una proposta, quella dei Cinquestelle, non condivisa nemmeno dalla giunta Bonaccini che ha accolta la risoluzione della Lega ed espresso molte criticità sul disegno di legge depositato al senato dai pentastellati.