È stata approvata a maggioranza dall’Assemblea legislativa regionale, nel corso della manovra di assestamento al bilancio 2021, una risoluzione della Lega e sottoscritta anche dal consigliere regionale di Forlì Cesena, Massimiliano Pompignoli, in cui si “impegna la Giunta regionale ad attivarsi presso il Governo ed il Parlamento affinché siano predisposte misure straordinarie per il controllo dei cinghiali la cui presenza è in esponenziale aumento sul territorio nazionale, e sia ampliato all’interno della Legge 157/1992 l’elenco delle figure abilitate ad effettuare tali attività, riconoscendo la figura e il ruolo del coadiutore volontario, anche come figura di pubblica utilità e si possa procedere, da parte delle amministrazioni regionali, alla semplificazione della richiesta di autorizzazione al prelievo.”
“È sotto gli occhi di tutto il continuo aumento, su tutto il territorio regionale, del numero di ungulati selvatici, come cinghiali e caprioli, al di fuori dei propri habitat naturali” – spiega Pompignoli – “la loro eccessiva presenza comporta rischi di squilibrio biologico di vasti ecosistemi territoriali, l’aumento dei danni alle coltivazioni agricole e pericoli, sempre più frequenti, per l’incolumità pubblica. Le misure previste dalla normativa nazionale per il controllo di tali specie non sembrano più sufficienti a contenerne la presenza, con la conseguenza che sono in grave difficoltà l’operatività e l’attuazione dei piani di controllo a livello regionale.
Risulta quindi sempre più necessaria l’introduzione di misure volte a regolamentare meglio e a rendere maggiormente incisive le attività di controllo della fauna selvatica attraverso un aggiornamento della Legge nazionale 157/1992 che preveda specificatamente l’introduzione della figura del coadiutore volontario formato, il quale, dopo avere seguito appositi corsi di formazione, a titolo volontario fornisca supporto nell’effettuazione del contenimento numerico della fauna selvatica, oggi in capo solo agli agenti dipendenti di regioni, province e città metropolitane.
Cosa che è già stata avvallata dalla Corte Costituzionale che ha mutato orientamento, legittimando la possibilità di ampliare la platea delle figure abilitate a prendere parte alle operazioni di controllo faunistico a scopo di contenimento, per tutti quei soggetti purché adeguatamente formati, come proprietari e conduttori di fondi agricoli provvisti di licenza di caccia, altri cacciatori abilitati, guardie venatorie e ambientali volontarie, guardie giurate, a fronte dell’aumento esponenziale di cinghiali, della riduzione del personale incaricato di controllarli e dell’aumentato rischio di danni alle coltivazioni agricole e per la sicurezza dei cittadini.”
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