Bologna, 24 aprile marzo. “La prima riflessione che voglio ribadire è sempre la stessa. La Lega in Regione ha mosso le sue politiche nell’assoluta consapevolezza che la caccia sia una tradizione da custodire e tramandare. Per farlo, occorrono strumenti e azioni incentivanti che suscitino l’interesse delle giovani generazioni mettendo da parte atteggiamenti restrittivi e persecutori. La politica deve essere consapevole dell’impegno e del prezioso contributo che i nostri cacciatori portano all’ambiente, all’ecosistema e alla fauna selvatica.”
Il consigliere regionale della Lega, Massimiliano Pompignoli, a pochi giorni dalla deliberazione del nuovo calendario venatorio regionale, chiede che rispetto ad alcune prescrizioni, la Giunta di viale Aldo Moro “faccia un passo indietro e accolga una volta per tutte le sollecitazioni dei cacciatori”.
“Mi riferisco ancora una volta alle disposizioni sulla beccaccia. È assurdo che si continui a limitarne il prelievo alla seconda decade di gennaio e non se ne protragga la chiusura a fine mese, come avvalorato da diversi studi scientifici. Allo stesso modo, rispetto alla specie del colombaccio, che è in aumento e gode di un buono stato di salute, sottolineiamo che sarebbe opportuno metterlo in preapertura. Per quanto riguarda invece la caccia alla volpe, è indispensabile fare una valutazione generale, visto quanto stabilito dalla legge 157/92, dalla legge regionale 8/94 e dal nuovo P.F.V.R. ovvero: una migliore gestione del patrimonio zootecnico con un’attenzione particolare alla tutela del suolo e alle problematiche sanitarie; per questa specie si potrebbe valutare l’estensione del prelievo della volpe fino al 15 febbraio 2021. Rispetto ai cani da caccia sarebbe auspicabile portare in addestramento e allenamento più di due cani da caccia per conduttore anche contemporaneamente.”
“Ma senza dubbio lo scandalo più grande di questa bozza è la riduzione dei carnieri giornalieri e stagionali del moriglione e della pavoncella. Per la specie Moriglione il carniere giornaliero è stato ridotto da 10 a 2 e quello stagionale da 30 a 10 capi. Per la specie Pavoncella il carniere giornaliero è stato ridotto da 10 a 5 capi e lasciato invariato il prelievo stagionale a 25 capi. Oltre al fatto che entrambe le specie sono stabili e quindi non si comprende la ragione per cui i carnieri siano stati così drasticamente ridotti, la cosa più grave è che questa modifica è stata adottata all’insaputa delle Associazioni venatorie, bypassando quello che era un momento tradizionale di confronto tra i portatori di interesse e l’istituzione regionale.” Per Pompignoli “sono mancate correttezza, trasparenza e serietà nell’approccio tra la Regione e la Associazioni.”