Duro scontro in Regione per l’approvazione del calendario venatorio 2022-2023. Il nuovo testo, approdato in commissione dopo il parere in zona cesarini di Ispra, non convince le forze di minoranza che, con in testa la Lega e il consigliere regionale Massimiliano Pompignoli, abbandonano l’aula e non partecipano al voto.“Non ci sono parole per descrivere il contenuto di questo calendario e le indicazioni, per non dire minacce, pervenute da Ispra che ne hanno influenzato la stesura. Nell’arco di pochi giorni, si è passati dall’approvazione di un provvedimento parziale per permettere il solo prelievo degli ungulati, alla discussione della proposta finale che prevede non solo l’esclusione della pavoncella e del moriglione, ma anche la chiusura anticipata di molte altre specie come il germano reale (si è passati dal 30 al 19 gennaio), l’alzavola (dal 30 al 19 gennaio), la cesena (dal 30 al 19 gennaio), il tordo bottaccio e il tordo tassello (sempre dal 30 al 19 gennaio).”
“È forse uno dei peggiori calendari di sempre” – ha commentato a margine della commissione Pompignoli – “che azzera le conquiste importanti della scorsa stagione e non tiene conto dei reali equilibri faunistici della nostra regione. Da parte dell’Assessore Mammi, ad oggi è mancato il coraggio di rigettare, almeno in parte, le prescrizioni contenute nel parere di Ispra che, ricordiamolo, è obbligatorio ma non vincolante. Quanto richiesto dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale non trova infatti alcun riscontro nella realtà dei nostri territori. Ogni anno si replica la triste commedia di tecnici e funzionari di Roma che, pur non conoscendo i dati e le caratteristiche della nostra avifauna, sparano sentenze che denotano la scarsa considerazione della categoria dei cacciatori e la tendenza, sempre più diffusa, a strizzare l’occhio alla componente animalista.”
“La scelta di non partecipare al voto”– conclude Pompignoli – “nasce dalla volontà di lanciare un segnale forte all’Assessore Mammi, nella speranza che si munisca di una buona dose di coraggio e riporti in giunta un calendario più flessibile e in discontinuità con quanto prescritto da Ispra.”
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