La sedicesima mostra organizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì in collaborazione con la Galleria degli Uffizi di Firenze, si chiamerà “Dante. La Visione dell’arte” e, come è facilmente intuibile, sarà incentrata sulla figura e le opere del sommo poeta fiorentino, figura iconica della nostra letteratura, che morì a Ravenna settecento anni fa e che ancora oggi tutto il mondo ci invidia.
È forse anche per questa ragione e per il fatto che proprio a Ravenna è custodita la sua tomba, che alla notizia di questa mostra, del suo alto profilo artistico e del lustro che porterà alla città Forlì, il Sindaco del capoluogo ‘dantesco’ Michele De Pascale è trasalito e ha perso le staffe. D’altronde il primo cittadino del Pd, che è anche presidente della Provincia, è in corsa per il suo secondo mandato e a un tiro di schioppo dalla prossima campagna elettorale. Vedersi soffiare sotto il naso l’evento celebrativo per eccellenza delle commemorazioni dantesche dai vicini di casa di Forlì, deve averlo fatto innervosire. Se non di più.
È vero che Ravenna e Dante sono storicamente legate a un doppio filo, ma ciò non è sufficiente in termini di valorizzazione di un prodotto turistico. È quindi con rammarico, ma con un velo di orgoglio forlivese, che mi tocca far notare all’Amministrazione ravennate che se il cuore delle prossime manifestazioni dantesche si svolgerà presso i nostri Musei San Domenico, un motivo ci sarà. Forse è mancato il gioco di squadra, forse sono mancati i progetti di promozione turistica o le risorse. Molto più probabilmente sono mancati entrambi. In ogni caso, il risultato finale non è solo un grande smacco per Ravenna e i ravennati, ma un vero e proprio flop per De Pascale e la sua Giunta.
Per questa volta, caro Sindaco, è andata così. Ci rivediamo tra settecento anni. 😉
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