Massimiliano Pompignoli

Il danno erariale dei Navigator. Ci costano 500 milioni e non fanno nulla

Di Maio annuncia i Navigator

Ve li ricordate i Navigator? Quella figura mitologica inventata dal Movimento Cinque Stelle per trovare un impiego ai percettori del reddito di cittadinanza?

Sono spariti. O meglio, a un anno esatto dal super quizzone che li ha selezionati alla Fiera di Roma, nessuno sa cosa facciano e come lo facciano.

Quello che si sa, ahimè, è che questi ‘guru’ dell’occupazione, scaricati dalle Regioni che non hanno mai saputo cosa farsene e anche dai grillini che ne sono stati gli artefici, sono costati alle casse dello Stato 500 milioni di euro per starsene a casa, essere pagati e girarsi i pollici. Alcuni di loro hanno avuto anche la faccia tosta di chiedere i 600 euro di bonus per i mesi di marzo e aprile.

Ma la cosa più assurda di questa faccenda è il fatto che tutte queste persone, assunte con contratto co.co.co. a 27.000 euro lordi l’anno più 300 euro di rimborso per le trasferte effettuate fino al prossimo 30 aprile, non hanno alcun tipo di competenza e quindi, di fatto, sono pagati per non fare nulla (come i beneficiari del Reddito di Cittadinanza, loro colleghi). E c’è di più; la app di supporto che doveva incrociare domanda e offerta è costata una fortuna ma non funziona perché non esiste. Dulcis in fundo, il numero di posti di lavoro che i Navigator avrebbero dovuto trovare per dare un senso alla propria figura, sfiora lo zero.

Della serie, non è che i Navigator non siano mai stati operativi. Semplicemente, non erano necessari.