Gentile Presidente,
in questi giorni la Regione Emilia-Romagna, d’intesa con UnionCamere, ha stanziato circa 21 milioni di euro per i ristori a favore di ristoranti, bar, pub, osterie ecc.., esercizi fra i più penalizzati dalle misure di contrasto alla pandemia. Beneficiari di tali contributi sono le imprese, aventi qualsiasi forma giuridica, con codice ATECO primario 56.10.11 o 56.3 che esercitino l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande.
Peccato che tra i requisiti per accedere al bando gestito dalle Camere di Commercio della Regione vi sia quello di avere il DURC 2020 (Documento Unico di Regolarità Contributiva) in regola. Un requisito che nessun Comune e nemmeno lo Stato ha mai introdotto nei rispettivi provvedimenti di ristoro. Un vincolo che rischia di escludere dal bando regionale la maggior parte dei pubblici esercizi del nostro territorio che, per ragioni di liquidità, hanno dovuto sospendere i propri versamenti.
L’inserimento, da parte del legislatore regionale, di questo discutibile criterio, non fa che restringere, condizionandola, la platea dei beneficiari e mette a dura prova i settori della pubblica ristorazione e dei bar, già fortemente colpiti dall’epidemia da Coronavirus.
Inoltre, da una prima ricognizione con le associazioni di categoria, sembrerebbe che l’erogazione dei contributi, da parte delle Camere di Commercio della Regione, avvenga non prima del mese di giugno c.a.
È evidente che il combinato disposto di questi elementi rischia di rendere la misura regionale del tutto inefficace e di vanificare l’intento, politicamente condivisibile, di costruire un bando a misura dei pubblici esercizi che potesse mitigare, con strumenti rapidi e puntuali, le gravi difficoltà in cui versa questo settore.
L’appello che Le rivolgo è quindi quello di modificare con urgenza il “Bando per il sostegno ai pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande”, di recente pubblicato sulla piattaforma di UnionCamere Emilia-Romagna rimuovendo, tra i criteri di ammissibilità delle domande, quello di essere in possesso del DURC in regola.