Solo due giorni fa le sardine affermavano di volersi prendere una pausa di riflessione, nella serata del 28 maggio il loro leader Mattia Santori annuncia una marcia indietro inaspettata.
Durante una video conferenza in streaming, lo stesso Mattia Santori, dichiara che le sardine sono indispensabili nella scena politica attuale.
Nella conferenza, poi riportata in un post pubblicato sugli account social ufficiali del movimento nato in occasione della tornata elettorale in Emilia Romagna, conferma le motivazioni di questo ripensamento.
“Abbiamo per le mani una creatura fragile, ma di rara bellezza. Abbiamo rischiato di appiattirci sulle vecchie dinamiche partitiche e di diventare strumento di giochi a cui non vogliamo giocare. Non ce la sentiamo di perdere questa possibilità di partecipazione. Non ce la sentiamo perché riteniamo che ci sia ancora bisogno di riempire quei vuoti lasciati dalla politica”
Questa la cronaca, ma l’analisi di questa marcia indietro?
A mio avviso ci sono due possibilità e non è detto che l’una escluda l’altra.
Hanno usato il loro “pensionamento” per far parlare di nuovo di loro, per tornare nei titoli dei giornali e ritornare sotto i riflettori dopo un periodo di pausa mediatica.
Oppure, i partiti che godono e hanno goduto maggiormente nei risultati elettorali dell’appoggio delle sardine, li hanno “convinti” a tornare sulla scena politica, anche in vista della prossima tornata amministrativa.
Solo il tempo confermerà o smentirà queste mie tesi, ma da oggi, purtroppo, l’agone politico deve fare di nuovo conto con questo “movimento”
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