È questo l’appello lanciato dal consigliere regionale, Massimiliano Pompignoli, all’Ass.re all’Agricoltura e Caccia, Alessio Mammi, dopo l’adozione della prima ordinanza in materia di peste suina africana (PSE).
“La peste suina è una minaccia annunciata. Da anni se parla cercando di individuare soluzioni concrete volte a prevenirne la diffusione sui nostri territori e tutelare la fauna selvatica. Purtroppo, al di là dei soliti annunci e di qualche velato intervento, nulla è stato fatto dal punto di vista strutturale e normativo per contrastare in maniera efficace e definitiva la proliferazione dei cinghiali, vettori principali della PSA e tutelare la salute e la sostenibilità del settore suinicolo regionale.
Se, come ha sottolineato l’Ass.re Mammi, diventa necessario rafforzare la vigilanza sulle movimentazioni dei cinghiali vista l’alta contagiosità e mortalità della malattia, è altrettanto vero che questo genere di azioni rischiano di rivelarsi assolutamente insufficienti, allo stato attuale, per scongiurare il peggio. Questo perché la peste suina è un’emergenza correlata alla proliferazione della fauna selvatica. Un fenomeno che va affrontato non con interventi spot, ma con un lavoro improcrastinabile di rinnovamento del quadro normativo nazionale e regionale che prenda atto del crescente numero di ungulati sul nostro territorio.”
“In assenza di un’immediata risposta della Regione Emilia Romagna su questo fronte” – conclude Pompignoli – “situazioni di questo tipo non faranno altro che ripresentarsi a discapito della nostra comunità e dell’equilibrio dell’intera fauna selvatica regionale.”
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