La notte del 16 maggio, uno dei primi edifici ad essere travolto dalla furia dell’acqua è stato, per assurdo, il centro unificato provinciale di Protezione Civile, in via Cadore 75 a Forlì. L’edificio, di proprietà della provincia, rappresenta il punto di coordinamento di tutte le forze mobili del territorio di Forlì-Cesena, a cui fanno riferimento oltre 40 sedi decentrate.
“Il centro di via Cadore è senza dubbio il cuore della Protezione Civile territoriale” – spiega il consigliere regionale della Lega, Massimiliano Pompignoli – “peccato che tutto il piano interrato sia tuttora inagibile, senza corrente e fortemente compromesso. L’alluvione ha spazzato via e reso inutilizzabili l’ascensore, la sala mensa, i locali della cucina, il dormitorio, i magazzini e gli spogliatoi con le docce. Il cancello automatico esterno si apre e si chiude a mano perché i quadri elettrici sono saltati e totalmente da rifare. Anche il generatore di emergenza è stato “mangiato” dall’acqua. Solo il primo e il secondo piano, dove si trovano gli uffici, sono agibili e vengono utilizzati dagli operatori e volontari della Protezione Civile. Il resto, compresa gran parte della dotazione, delle divise e dei materiali in deposito nei magazzini, è andato perduto.”
Per Pompignoli “da parte della Provincia, proprietaria dello stabile, è mancata un’azione puntuale di stima dei danni e la segnalazione, tra le opere di somma urgenza da eseguire nelle prossime settimane, della messa in sicurezza e ripristino dell’intero piano interrato. Credo che si tratti di un intervento molto importante, da non trascurare né tantomeno posticipare in ragione della strategicità dell’edificio. Mi auguro che il Presidente Lattuca stia ragionando sul quadro economico e sui lavori più urgenti per mettere in sicurezza l’edificio. Sono certo che sia consapevole del valore e dell’importanza della sede di via Cadore per la gestione di future emergenze.”
Altra situazione fortemente compromessa è quella di Castrocaro, dove la sede di Protezione Civile si trova vicino al centro sportivo, a pochi passi dal letto fluviale.
“Le forti piogge del 16 maggio hanno fatto esondare il fiume e allagato l’intero edificio, di proprietà del Comune” – aggiunge Pompignoli. “La cosa che più fa riflettere, in questo caso, è il discutibile posizionamento della sede, individuata con delibera dalla giunta Tonellato. Non mi pare si sia rivelata una scelta adeguata.”
“Quello che è accaduto con l’alluvione non deve portare solamente a ripristinare i danni” – conclude il sindaco di Castrocaro Francesco Billi – “ma serviranno risorse anche per ridefinire la logistica della sicurezza e del pronto intervento nei Comuni. Una nuova sede della Protezione Civile era già nel nostro programma e a maggior ragione oggi siamo chiamati a imparare dagli errori del passato.”
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