È stato varato questa mattina il testo di legge sulla rigenerazione urbana, composto da 35 articoli, che ora attende solo il passaggio finale dell’Assemblea legislativa.
“Si tratta di un progetto di legge sicuramente condivisibile nelle intenzioni ma sensibilmente carente sotto il profilo dei contenuti. Avevamo un’occasione preziosa per realizzare quelle condizioni normative indispensabili per promuovere interventi diffusi di recupero e qualificazione del patrimonio edilizio, rimuovendo tutto ciò che è pleonastico, rigido e limitativo.
È un fatto ormai assodato che se si vogliono favorire gli auspicati processi di rigenerazione urbana occorre definire un approccio normativo molto più agevole, finalizzato a rimuovere gli ostacoli, creare nuove opportunità di intervento e snellire i procedimenti burocratici. Peccato che il progetto deliberato dalla Giunta Bonaccini sia arrivato in ritardo all’esame della commissione, con tempi di discussione molto limitati. Peraltro, stante l’emendamento dell’Assessore Lori arrivato pochi minuti prima dell’inizio della seduta odierna, ho sollevato la necessità di riconvocare l’udienza conoscitiva con i tecnici, perché la soppressione di due articoli così importanti come il 30 ed il 32 (relativi ai Piani Urbanistici Generali) ha di fatto snaturato in maniera importante l’impianto normativo della proposta”.
Per il consigliere leghista, infine, sono tanti i temi correlati a questo provvedimento su cui bisognerebbe porre mano, “come, ad esempio, il tema della digitalizzazione, ancora largamente incompleta, per cui si potrebbero prevedere meccanismi di premialità per i Comuni che decidano di avviare il processo”.
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