Focus sulla situazione dell’Ausl unica della Romagna da parte del consigliere regionale Pompignoli che ricorda come, ad oggi, non siano state evase circa 240mila prestazioni ospedaliere, accumulatesi durante l’emergenza Covid.
“Si accumulano ritardi, le persone sono esasperate dalle attese, preoccupate per la propria salute ma l’Ausl sembra essere paralizzata”.
A scriverlo è il consigliere della Lega Massimiliano Pompignoli che, con un’interrogazione, mette in evidenza la situazione dell’Ausl di Romagna. “In Emilia-Romagna il coronavirus ha polarizzato l’attività sanitaria, bloccando tutte le prestazioni e le attività, tranne le cure urgenti e improcrastinabili, per almeno tre-quattro mesi. Il risultato è che l’Ausl di Romagna è in estremo ritardo sugli interventi chirurgici e sulle visite specialistiche per patologie croniche che richiedono esami periodici. A mancare all’appello sarebbero circa 240mila prestazioni tra visite specialistiche ed esami diagnostici. Sono quindi centinaia di migliaia gli utenti romagnoli, non affetti da Covid, ai quali è stato negato il diritto alla salute dallo scorso marzo e che ancora restano in attesa del proprio turno”.
Pompignoli sollecita la Giunta Bonaccini a “verificare eventuali carenze organizzative e di risorse umane e materiali del sistema sanitario romagnolo”. Infine, il leghista si concentra sul futuro domandando “come si incroci e come venga organizzato lo smaltimento delle prestazioni non erogate prenotate da mesi e delle prenotazioni fatte in questi giorni o nelle prossime settimane”, “quali iniziative intenda assumere l’Ausl della Romagna per smaltire al più presto le prestazioni non erogate, quali priorità vengano attribuite, se l’erogazione sia certa o convenga riprenotare e se il Centro unificato prenotazioni sia stato potenziato e funzioni a tempo pieno”.