Il Covid ha cambiato le nostre abitudini e la società di cui facciamo parte. Abbiamo riprogrammato gli stili di vita e dovremo imparare a convivere con un nuovo modello di interazione sociale che ci obbliga a mantenere le distanze di sicurezza e usare dispositivi di protezione in ogni situazione e momento della giornata.
Lo sforzo che ci riserva la cosiddetta fase due sarà dunque ancora più titanico di quello che la pandemia ci ha riservato fino adesso. Il cambiamento sarà rivoluzionario perché ci impone di misurarci con i nostri limiti e di rispettare i tempi della ripresa.
Come reagiremo alle nuove regole di convivenza civile per prevenire il diffondersi di una nuova ondata di contagi? Saremo capaci di rispettare il distanziamento interpersonale in luoghi per loro natura affollati, come le spiagge, i centri commerciali, i ristoranti e i mezzi di trasporto pubblico? Avremo la pazienza (e la volontà), di rinunciare a un happy hour e di insegnare ai nostri figli che la ‘scommessa’ di oggi è necessaria per riappropriaci della vita di ieri?
Essere adulti significa il più delle volte dare il buon esempio, ma non sempre ciò è scontato. La convivenza forzata con il virus ci ha reso tutti più deboli e naturalmente predisposti ad abbassare la guardia per desiderare, il prima possibile e a qualunque costo, il ritorno alla normalità.
Ma la posta in gioco è davvero altissima e il rischio di fare un passo falso, in preda all’ubriacatura del ‘liberi tutti’ non solo è reale, ma dietro l’angolo. Spetta a noi, con non poca fatica, essere fedeli e responsabili per vincere la partita. Ce la faremo?
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