C’è una prima volta per tutto e a Verona è successo anche questo. Durante la conferenza stampa in cui Zaia stava affrontando il delicato tema della chiusura del punto nascite dell’ospedale di Borgo Trento, causata dal proliferare di un batterio che avrebbe causato la morte di alcuni neonati, il leader della Lega Matteo Salvini è stato ‘pizzicato’ mentre si portava alla bocca non una, bensì una decina di ciliegie. Una dopo l’altra.
La cosa ovviamente ha fatto andare su tutte le furie la sinistra radical chic di questo Paese che non ha perso tempo per fare del ‘cannibalismo salviniano’ l’argomento all’ordine del giorno sui social e i quotidiani, condannando il gesto sacrilego dell’orco mangia innocenti che non si ferma davanti a nulla, nemmeno davanti a un cestino di ciliegie. Salvini è inopportuno, incivile, maleducato e senza cuore. Insomma, le ha tutte.
Salvini ha fatto strage di ciliegie e della strage vera, quella di bambini, non parla nessuno. Anzi, diciamoci la verità, se non fosse stato per quel cattivone di leghista dall’appetito famelico e per i cestini di ciliegie messi in bella vista al tavolo di ciascun relatore, del batterio killer che a Verona ha ucciso tre neonati nessuno si sarebbe preoccupato. Né tantomeno interrogato o addolorato.
Per fortuna ci ha pensato Matteo Salvini a mettere tutti sull’attenti. Come? Con un pugno di ciliegie. L’innocenza del suo gesto è stata volgarmente strumentalizzata dal Pd e dai grillini che ormai trasudano solo odio e intolleranza. La stessa che riservano con ferocia a tre piccoli bambini.