Troppo traffico e troppo rumore. È questa l’estrema sintesi della vertenza che si sta consumando in questi giorni sul territorio di Bologna e che vede da una parte Palazzo D’accursio e un comitato di residenti “contro” Enac ed Enav e la società di gestione dell’aeroporto Marconi. La richiesta, formulata dal sindaco Lepore e messa per iscritto in una lettera inviata per conoscenza al Ministero dell’Ambiente e a quello dei Trasporti, è perentoria e si riassume nello stop totale ai voli notturni dalle 23 alle 6, già a partire da questa estate.
Nell’ambito di questo scontro, ancora irrisolto e che tira in ballo la salute dei cittadini ma anche la politica, il consigliere regionale della Lega, Massimiliano Pompignoli, avanza una proposta condivisa con la direzione commerciale dell’aeroporto Luigi Ridolfi di Forlì.
“Visto che il problema sono i troppi voli, cargo e turistici, che transitano su Bologna, una soluzione potrebbe essere quella di dirottarne una parte su Forlì, per alleggerire il carico acustico sul Navile e scongiurare possibili ripercussioni a livello occupazionale. Che il Marconi sia saturo non è una novità” – aggiunge Pompignoli – “i movimenti aerei su Bologna sono in costante crescita motivo per cui, anche solo in via transitoria, si potrebbe pensare a una partnership con F.A. srl per redistribuire una parte dei voli notturni sul Ridolfi. Non dico tutti, perché non sarebbe fattibile e nemmeno giusto. Ma una parte di quei voli che oggi sono sotto inchiesta per l’impatto che provocherebbero sull’area residenziale del Navile potrebbero essere fatti atterrare a Forlì, tutelando in questo modo sia l’uno che l’altro territorio. Così facendo, si garantirebbe il diritto alla salute dei residenti e quello occupazionale delle centinaia di lavoratori e imprese che gravitano sul Marconi. Non solo, diciamo pure che per il Ridolfi ci sarebbe da valutare anche l’aspetto economico, non meno rilevante di quello commerciale.”
“Non voglio entrare nel merito delle legittime recriminazioni di ogni parte in causa” – ci tiene a precisare il consigliere Pompignoli – “ritengo che questa sia una questione complessa, di lungo corso, acutizzatasi con l’esplosione dei voli negli ultimi anni e la saturazione del Marconi. Credo però che questa sia un’occasione per fare squadra, un momento in cui, con i fatti, si può confermare la sostenibilità e la coesistenza dei due scali. La situazione su Bologna è a un bivio; Forlì ha tutte le carte in regola per rendersi utile e regalare al Marconi una possibile via di fuga, un paracadute in vista della stagione estiva. Perché non provarci” – conclude il consigliere della Lega – “la collaborazione, in questi casi, è tanto preziosa quanto necessaria.”