Massimiliano Pompignoli

Terme Sant’Agnese; la vertenza arriva in Regione. L’appello del consigliere Pompignoli all’Ass.re Colla: “convocare subito un tavolo istituzionale di salvaguardia occupazionale”

Terme Sant’Agnese – Bagno di Romagna

“Convocare un vertice in Regione e mettere a confronto i vertici della società termale, il Comune di Bagno di Romagna e le rappresentanze sindacali, per formalizzare un accordo che tuteli le parti sociali e garantisca la sostenibilità dell’azienda”.

Con un’interrogazione a carattere di urgenza in Commissione politiche economiche, il consigliere regionale e Presidente della Commissione Bilancio, Massimiliano Pompignoli, sottopone all’attenzione della Giunta Bonaccini, la vicenda del mancato rinnovo del contratto integrativo aziendale per i lavoratori delle Terme di Sant’Agnese, società controllata dal Comune di Bagno di Romagna.

“Come tutte le crisi aziendali della nostra Regione, anche questa deve essere affrontata dalla politica e dalle Istituzioni non solo con manifestazioni di solidarietà e parole di conforto, ma soprattutto con grande sforzo collettivo, nel rispetto degli obiettivi e delle modalità di intervento disegnate con la sottoscrizione del Patto per il Lavoro e per il Clima. Anche in questo caso, dunque, bisogna intervenire tempestivamente e con strumenti di concertazione efficaci a sostegno della vocazione termale del territorio, volti a garantire le competenze e le professionalità degli organici impiegati e le esigenze di ottimizzazione delle spese avanzate comprensibilmente dai vertici aziendali.

Non dobbiamo infatti dimenticarci il grave stato di sofferenza in cui ancora versano, a causa della pandemia, le aziende, i lavoratori e tutto l’indotto economico del settore termale emiliano romagnolo. Il 2020 è stato un anno tremendo anche per questo segmento, con un calo complessivo del fatturato di oltre il 60%. Lo sforzo per la ripartenza e il rilancio di questo settore deve essere quindi una priorità per la nostra Regione ma in nessun caso dovrà consumarsi sulla pelle dei lavoratori, con il rischio di prestare il fianco a pericolose forme di sfruttamento occupazionali. Così come è stato fatto in questi anni con altre crisi aziendali (Cellanese, Goldoni, Petrolchimico di Ravenna…), l’Ass.re Colla ha il dovere di convocare in Regione le parti interessate da questa vicenda e avviare in tempi stretti una trattativa risolutiva della vertenza. Se vogliamo che la nostra Regione intraprenda un percorso di crescita, progettando una nuova economia sulla scia dell’emergenza pandemica, allora dobbiamo rendere protagonisti della ripartenza prima di tutto i nostri lavoratori.”